berlusconi.mania
Ebbene, sembra che l'alleanza di centro-sinistra (più sinistra che centro, visti i deludenti risultati della Margherita e dell'Udeur) sia in condizione di governare, rivendicando una vittoria sia pur risicata.
Ma il vero mattatore di questi giorni, come delle settimane passate, è come al solito B. Un titano capace di risollevare, da solo, le sorti della moribonda Casa delle Libertà (nel senso del 'facciamo tutti un pò come cazzo ci pare'...). Fini e Casini? Oscurati, se non annichiliti dalla presenza e dal fascino berlusconiano. Negli ultimi dibattiti televisivi l'opinione unanime (di chi?) era quella di un Presidente del Consiglio 'cotto', improbabile, lontano dalla realtà italiana. Tutt'altro.
Personalmente, sentivo che il messaggio berlusconiano stava facendo breccia, forse perchè (meno ipocritamente rispetto a tanti elettori 'ulivisti') ne percepivo i modesti effetti sul mio modo di pensare e, soprattutto, sul mio stato d'animo. Ma se tentavo di affrontare l'argomento con i miei amici di sinistra, tutti mi guardavano tra l'inorridito e il disgustato dicendomi di dormire sogni tranquilli, di riflettere sulla rabbia degli italiani, stufi (ma davvero?) del fare affabulatorio del Magnate di Arcore.
Il fatto è che, meglio di chiunque altro, B. interpreta e mette a nudo le richieste, le esigenze, in una parola il sentire, di una parte consistente (e probabilmente maggioritaria) del nostro paese. Non voglio soffermarmi su quel particolare carico di sentimenti che tale maggioranza esprime (furbizia? supposta scaltrezza? voglia di rompere gli schemi? faciloneria? arroganza? esibizionismo?) - sarebbe troppo triste parlarne - ma sul fatto, ormai indiscutibile, che B. sia l'unico politico in grado di muovere ed aggregare una comunità (i suoi fan) che vive in simbiosi perfetta col suo leader. Il Cavaliere si è guadagnato di diritto un posto tra le star: è la berlusconimania che rende così forte ed ipnotico il suo messaggio elettorale; allo stesso modo in cui un Vasco Rossi può pretendere ed ottenere l'adorazione dei suoi fan. Sarebbe più corretto, certamente più ortodosso, collocare B. al fianco di un Robbie Williams o di una Britney Spears più che di Fini e di un Casini (a confronto, veri cimeli, anticaglie da modernariato).
In questo senso, il messaggio berlusconiano è distante anni luce dalla politica tradizionale, convenzionale ed è questa distanza che il suo elettorato recepisce, apprezza e, infine, premia. Non a caso, quando l'Unto non è sceso in campo in occasione delle regionali, delle ammisitrative e delle comunali (potrebbe farlo solo col dono dell'ubiquità, facoltà ingiustamente negatagli da un Dio fin troppo generoso...) la Casa delle Libertà ha sofferto e patito dure quanto inevitabili sconfitte.
L'unico dubbio che ancora mi tormenta è: qual'è la distanza tra quel B., la star televisiva, ed il B. privato, vero (supposto, ovviamente, che tale distanza esista...)?
david.kujan

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