Saturday, June 03, 2006

andrè.derain

Andrè Derain (1936)
Oil on wood
44 x 28 inches


Balthus
The Museum of Modern Art (New York)

Friday, June 02, 2006

trop.facile.!

La clip che vi presento è tratta dal commercial: Trop facile!. Lo spot, andato in onda nel 2005, pubblicizzava la vettura Peugeot 1007 Sesàme. Ho deciso di fare di questo spot l'oggetto della mia tesi di laurea in Scienze della Comunicazione. In particolare, proporrò una lettura semiotica del testo audiovisivo, cecando di rispondere al quesito relativo all'insuccesso commerciale della vettura, pur egregiamente reclamizzata.



Aggiungo infine un'estratto della tesi in preparazione che introduce l'oggetto d'analisi:
Lo spot, che pubblicizza la vettura Peugeot 1007 “Sesàme”, è ambientato nell’area urbana di un’anonima città metropolitana . Il protagonista, che chiamerò Snaporaz, è un giovane vestito in abiti casual . È appena uscito da un ufficio e, notando l’ascensore già carico, si affretta a raggiungerlo ma le porte gli si “chiudono in faccia” lasciando intravedere il sorriso supponente del passeggero più vicino all’uscita. L’atteggiamento del giovane cambia, passando dal gioviale al cupo; le piante sistemate ai lati del corridoio si animano e si trasformano in tentacoli giganti e sfondano le vetrate consentendo così al giovane, aggrappato ad uno di essi, di guadagnare l’esterno. Mescolandosi al traffico pedonale, Snaporaz raggiunge un’edicola ma deve affrontare una coda di acquirenti inusitata. Con fare indifferente ma colpevole , si china per allacciarsi una scarpa e dalla vasca adiacente emerge un mostro monoculare, peloso e famelico, che in pochi istanti divora senza pietà le persone in attesa, edicolante compreso. Snaporaz, immune all’attacco, si rimette in piedi e, ignorando la devastazione circostante, prende una copia del suo quotidiano e lascia i soldi. Ma ecco che mentre s’incammina accade un nuovo imprevisto, di natura meteorologica: il cielo si oscura, alcune gocce d’acqua macchiano il giornale appena acquistato; scoppia un vero e proprio temporale. Snaporaz alza gli occhi al cielo e, trasformando il suo dito indice in una protesi estensibile, raggiunge le nuvole, le comprime con un moto circolare e infine se ne ciba, saziandosene . Successivamente, il protagonista raggiunge una fila di auto ordinatamente parcheggiate e, semplicemente facendo leva su di un anonimo parchimetro, rivela la sua vettura: una fiammante monovolume le cui porte scorrevoli invitano Snaporaz ad accomodarsi. Dopo pochi secondi di marcia, la vettura si imbatte in un ingorgo spaventoso. Snaporaz scende dall’auto e, distendendo oltremisura le braccia, solleva il manto stradale; lo scuote in modo da far “carambolare” le auto in coda; ritorna tranquillamente alla guida e si allontana indisturbato. Infine, il mostro monoculare riappare sullo sfondo “cibandosi” dell’ultima inquadratura. Lo spot si chiude con il claim: “1007, trop facile!” ed il logo della casa costruttrice (la Peugeot).
Presto vi fornirò ulteriori delucidazioni...

david.kujan

Wednesday, April 19, 2006

digital.camera

Di seguito, alcune foto scattate con la mia nuova, fiammante, digitale PENTAX. Cercherò di pubblicare le più belle con una certa frequenza... spero vi piacciano!

david.kujan




light.at.two.lights

Light at Two lights (1927)
Watercolor on paper
14 x 20 inches

Hopper, Edward
Collection of Blount (Alabama)

night.hawks

Nighthawks (1942)
Oil on canvas
30 x 60 inches

Hopper, Edward
The Art Institute (Chicago)

Friday, April 14, 2006

summer.interior

Summer Interior (1909)
Oil on canvas
24 x 29 inches

Hopper, Edward
Whitney Museum of American Art (New York)

berlusconi.mania

Ebbene, sembra che l'alleanza di centro-sinistra (più sinistra che centro, visti i deludenti risultati della Margherita e dell'Udeur) sia in condizione di governare, rivendicando una vittoria sia pur risicata.

Ma il vero mattatore di questi giorni, come delle settimane passate, è come al solito B. Un titano capace di risollevare, da solo, le sorti della moribonda Casa delle Libertà (nel senso del 'facciamo tutti un pò come cazzo ci pare'...). Fini e Casini? Oscurati, se non annichiliti dalla presenza e dal fascino berlusconiano. Negli ultimi dibattiti televisivi l'opinione unanime (di chi?) era quella di un Presidente del Consiglio 'cotto', improbabile, lontano dalla realtà italiana. Tutt'altro.

Personalmente, sentivo che il messaggio berlusconiano stava facendo breccia, forse perchè (meno ipocritamente rispetto a tanti elettori 'ulivisti') ne percepivo i modesti effetti sul mio modo di pensare e, soprattutto, sul mio stato d'animo. Ma se tentavo di affrontare l'argomento con i miei amici di sinistra, tutti mi guardavano tra l'inorridito e il disgustato dicendomi di dormire sogni tranquilli, di riflettere sulla rabbia degli italiani, stufi (ma davvero?) del fare affabulatorio del Magnate di Arcore.

Il fatto è che, meglio di chiunque altro, B. interpreta e mette a nudo le richieste, le esigenze, in una parola il sentire, di una parte consistente (e probabilmente maggioritaria) del nostro paese. Non voglio soffermarmi su quel particolare carico di sentimenti che tale maggioranza esprime (furbizia? supposta scaltrezza? voglia di rompere gli schemi? faciloneria? arroganza? esibizionismo?) - sarebbe troppo triste parlarne - ma sul fatto, ormai indiscutibile, che B. sia l'unico politico in grado di muovere ed aggregare una comunità (i suoi fan) che vive in simbiosi perfetta col suo leader. Il Cavaliere si è guadagnato di diritto un posto tra le star: è la berlusconimania che rende così forte ed ipnotico il suo messaggio elettorale; allo stesso modo in cui un Vasco Rossi può pretendere ed ottenere l'adorazione dei suoi fan. Sarebbe più corretto, certamente più ortodosso, collocare B. al fianco di un Robbie Williams o di una Britney Spears più che di Fini e di un Casini (a confronto, veri cimeli, anticaglie da modernariato).

In questo senso, il messaggio berlusconiano è distante anni luce dalla politica tradizionale, convenzionale ed è questa distanza che il suo elettorato recepisce, apprezza e, infine, premia. Non a caso, quando l'Unto non è sceso in campo in occasione delle regionali, delle ammisitrative e delle comunali (potrebbe farlo solo col dono dell'ubiquità, facoltà ingiustamente negatagli da un Dio fin troppo generoso...) la Casa delle Libertà ha sofferto e patito dure quanto inevitabili sconfitte.

L'unico dubbio che ancora mi tormenta è:
qual'è la distanza tra quel B., la star televisiva, ed il B. privato, vero (supposto, ovviamente, che tale distanza esista...)?

david.kujan